La mia #Runtonyc tra ricordi, emozioni e nostalgia…

Intervista a Eleonora Busana

 

 

 

C’è una poesia di Kostantinos Kavafis che racconta il viaggio di Ulisse:Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze“. Più profondamente, ognuno di noi deve coltivare un sogno, uno scopo, una meta nella propria vita, sapendo che non importa come e quando si raggiungerà la propria destinazione, perché ciò che conta è come si affronta il viaggio per raggiungerla.

E tu come hai affrontato il viaggio per raggiungere la tua destinazione?
Con impegno, determinazione e grande entusiasmo. E fantasticando un po’…

Facciamo alcuni passi indietro e torniamo a quando hai avuto la notizia di essere stata selezionata. Come hai reagito? Cosa hai pensato?
E’ stata una sorta di liberazione..sono stati mesi lunghi e impegnativi, prima per “raccattare” voti (2600!!) poi per l’attesa infinita dell’esito, anche perché sono stata ripescata. Quando ho avuto la notizia ufficiale, ho pensato: “Ora non si torna più indietro, viviamoci questa esperienza unica”.

E tutti i mesi di training con le Diadorabili e il “maestro” Gelindo Bordin cosa ti hanno lasciato?
Mi hanno lasciato tanto: ho stretto belle e forti amicizie, ho cambiato approccio con la corsa, ho imparato a conoscermi meglio fisicamente e soprattutto mentalmente, ho avuto la fortuna di ricevere consigli e insegnamenti preziosi da una grande uomo come Gelindo e mi hanno fatto diventare una finisher! 🙂

Con alcune di loro hai legato di più? Sei rimasta in contatto?
Si è creato davvero un bel gruppo e una bella atmosfera di solidarietà e supporto femminile, non solo tra noi “Diadorabili” ma anche con parte dello staff: Romina, Alberto, Luciana, Gelindo. Lo spirito Make it Bright penso l’abbiamo impersonato al meglio
Con qualcuna ho legato un po’ di più, con Beatrice ho appena trascorso un meraviglioso weekend in montagna e con Emanuela ci siamo trovate ad un corso sulla nutrizione sportiva. Mi sento spesso con molte di loro e abbiamo già progetti assieme per il 2018.

Poi la partenza… Ma i giorni che hanno anticipato la partenza come ti sentivi, eri pronta mentalmente?
Sì! Ero pronta, per lo meno avevo fatto tutto quello che potevo fare per esserlo.
Mi sono sentita veramente pronta mentalmente, dopo la Trenta Trentina, i miei primi 30 Km, finiti con il sorriso, lì mi sono detta “Ok, posso fare una maratona”

L’arrivo nella Grande Mela… la situazione che ti ha sorpreso di più e quella che ti ha emozionato di più!
La situazione che mi ha sorpreso di più, l’allenamento il giorno prima a Central Park..da brividi! Un’onda di runner che si scaldavano per il giorno dopo, ti salutavano con un entusiasmo condiviso e un’emozione che si percepiva nell’aria.
L’emozione più grande, vedere tra milioni di spettatori le facce familiari del gruppo di persone che mi ha seguito da casa (ben 27!) e ancor di più mia mamma che si è messa a correre per 200 metri in parallelo tra il pubblico, continuando ad incitare…mi sono emozionata!

Cosa hai fatto il giorno prima della partenza? E la notte sei riuscita a dormire?
Il giorno prima abbiamo visitato la città in autobus con una guida.
La notte ho anche dormito, anche se non per molte ore perché la sveglia suonava alle 5!

Pronti via…Cosa si prova essere lì!
New York, New York di Sinatra..e poi go go go! Indescrivibile

E tutto il tempo della corsa eri concentrata sul tuo obiettivo? Pensi di averlo raggiunto? Sei rimasta soddisfatta?
Mi sono goduta lo spettacolo, e che spettacolo! Si viene trascinati da un turbine di cori di incitamento, cartelli del tipo” Sei sicuro di andare al lavoro domani?”, musica di ogni genere (ricordo anche un coro Gospel), persone di diverse nazionalità che ti offrono cibo di ogni genere e fazzoletti per asciugarsi, è un’onda carica di energia positiva che ti trascina, bisogna solo fare attenzione a non farsi trascinare troppo e andare fuori ritmo perché poi si paga!

Ti ritieni una persona fortunata o semplicemente la tua motivazione e caparbietà, appunto #WillIsPower, ti hanno portato a tutto questo?
Penso che la caparbietà e la motivazione contraddistingua ognuna delle 20 ragazze vincitrici, era impossibile far parte di questo progetto, senza essere determinati e un po’ capa tosta

E il rientro a casa? Le telefonate, le visite degli amici, i complimenti, i social…gli articoli sui giornali…Te l’aspettavi? Ti ha fatto piacere?
Si è creato davvero un fermento mediatico inaspettato e soprattutto un interesse da persone di cui non immaginavo…In tanti mi hanno seguita lungo il percorso e soprattutto il giorno della maratona grazie all’app. Lo stesso so che è accaduto, con stupore, anche alle mie compagne. Mi ha fatto indubbiamente piacere e non vedo l’ora di scoprire il libro che prende spunto da noi…

Oltre alla gioia di aver vissuto questa esperienza, immagino ti sia costata fatica in termini di allenamenti, alimentazione e quant’altro… Hai modificato il tuo stile di vita per raggiungere questo obiettivo?
Ho una vita generalmente frenetica, che va ad incastri, semplicemente ho cercato di incastrare gli allenamenti, ovviamente facendo qualche piccola rinuncia momentanea come svegliarsi qualche mattina prima del solito, ho rinunciato anche a un bel po’ di domeniche mattina sotto le coperte o in vacanza e sono andata in cerca di percorsi dove allenarmi. Anche questo è stato il bello del viaggio!

Hai un po’ di nostalgia?
Quando guardo la medaglia, sì! Perché penso a tutto quello che ho vissuto, un concentrato di emozioni uniche, ma è una nostalgia felice! Anche perché non la vedo come una fine..

La vita come metafora di un viaggio per raggiungere sempre nuove destinazioni…